Hotel e Affittacamere, che differenza c’è?

hotel e affittacamere
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Quando si parla di hotel e affittacamere, la differenza sul piano normativo c’è, eccome!

Ma cosa cambia per gli host?

 

Sono numerose le particolarità che rendono hotel e affittacamere diversi tra loro, e questo perché le differenze non riguardano solo gli ospiti (guest), ma anche e soprattutto i proprietari (host).

E allora, vediamo subito i punti in comune e, soprattutto, le divergenze tra i due sistemi di imprenditorialità turistica.

Gli affittacamere professionali, ovvero “guest house”

Prima di tutto, in questo articolo vi avevamo già parlato degli affittacamere non professionali, che per la tipologia di gestione sono più simili ai B&B.

Stavolta, però, parliamo soprattutto di affittacamere professionali, che vengono inquadrati come attività imprenditoriali, proprio come succede per alberghi e hotel.

Secondo la Legge n° 1111 del 16 giugno 1939 (e il Testo unico delle leggi di Pubblica Sicurezza), gli affittacamere vengono identificati da alcuni elementi:

  • Max 6 camere arredate, situate in non più di 2 appartamenti ammobiliati in uno stesso stabile
  • Max 6 posti letto
  • Possono offrire pasti, ma non superalcolici
  • Durata alloggio: min. 7 giorni, eccettuati artisti e deroghe provinciali
  • Pagamento ogni 15 giorni
  • La risoluzione dell’affitto va generalmente comunicata 7 giorni prima
  • Pagamento anticipato non rimborsabile
  • Vitto non consumato rimborsabile fino al giorno prima.

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Alberghi e Hotel, “gemelli” ma non troppo

Degna di nota è una necessaria precisazione. Per quanto riguarda alberghi e hotel, anche se tanti li considerano (giustamente) quasi sinonimi, occorre fare un’ulteriore distinzione.

Albergo è un termine generico, che può riferirsi a:

  • ALBERGHI DI SOSTA – Soste brevi per turismo, affari, studio ecc.
  • DI PERMANENZA – Soste lugnhe per lavoro o studio (es. residence, casa dello studente, apartment house)
  • ALBERGHI DI TRANSITO – Pensati per una clientela di “passaggio” (es. motel, meublé o garni)
  • MONOSTAGIONALI – Aperti in un unico periodo dell’anno, in base alla località (mare, montagna, lago)
  • ALBERGHI BISTAGIONALI – Adatti sia al turismo estivo che invernale
  • ALBERGHI DI MONTAGNA.

In Italia, l’albergo viene tradizionalmente concepito come una struttura con più stanze situata vicino alle stazioni ferroviarie, attrezzata per dare alloggio, vitto e altri servizi a pagamento, come i servizi igienici (non presenti in ogni stanza), il barbiere e simili.

Il termine hotel, invece, è la variante inglese di albergo, ma identifica strutture più lussuose (per esempio, hanno sempre il bagno in camera!).

In particolare, gli hotel si differenziano dagli affittacamere per l’ampio numero di servizi offerti e la diversa configurazione a livello strutturale.

Hotel e affittacamere, cos’hanno in comune?

Per trovare punti in comune tra strutture così diverse, possiamo accostare gli affittacamere ai cosiddetti “alberghi diffusi”, ossia le attività imprenditoriali caratterizzate da:

Case/camere vuote o comunque disabitate, perché il proprietario non può vivere all’interno della struttura.
– Almeno 7 camere in almeno 2 immobili separati tra loro.
– Forma di ospitalità diffusa, frutto del recupero di immobili preesistenti (vietato costruire ex novo).
– Due hall: una interna e un’altra esterna, in un vicolo o piazzetta dove si può incontrare il vicinato.

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La distinzione tra hotel e affittacamere professionali, invece, è evidente anche di più, a causa degli standard elevati degli hotel. Al contrario, gli affittacamere non professionali sono molto simili ai B&B – ne abbiamo parlato qui.

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Cosa cambia per te?

Nel momento in cui apri un hotel, sarai certamente soggetto agli obblighi che riguardano gli spazi minimi all’interno della struttura e delle camere (vedi l’accurato elenco di Wikipedia).

Inoltre, avrai bisogno anche di:

  • Partita Iva e dichiarazione di inizio attività al Comune di riferimento.
  • Iscrizione al Registro delle Imprese, all’Inps e all’Inail.
  • Certificato dell’ASL per accertare il rispetto delle norme igienico-sanitarie.
  • Pagamenti alla Siae se prevista la diffusione di musica nell’hotel.
  • Permesso e pagamento della tassa per l’esposizione dell’insegna.
  • Polizze assicurative per te, i clienti e il personale.

Quindi, se gestisci un affittacamere in forma professionale, sarà tutto meno complicato. Ti basterà provvedere a:

  • Pulizia della camera e cambio biancheria per ogni nuovo cliente, o almeno 1 volta a settimana.
  • Energia elettrica, gas, o altra fonte per illuminazione e riscaldamento (tranne che per gli esercizi con licenza stagionale estiva).
  • Acqua calda e fredda per lavandini, docce o bagni.
  • Telefono ad uso comune.

Anche in questo caso, tuttavia, al cliente dovrà essere rilasciata una ricevuta (con bollo da 2 euro se superiore a 77,47 euro) in duplice copia, con data e numero di emissione.

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E il self check-in?

Infine, se ti stai domandando cosa cambia anche rispetto all’utilizzo di tecnologie per il web o self check-in, sappi che la differenza è minima. In entrambi i casi, se usi serrature automatiche gestite da remoto, puoi installare una tastiera numerica per ogni serratura (accesso principale e singole camere). Quello che cambia è solo il numero di stanze. Maggiori informazioni qui.


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